L'altopiano carsico di Banjšice (Bainsizza) rappresenta la porzione più occidentale degli altipiani dinarici. L’area è limitata a nord dal fiume Idrijca, ad ovest dal fiume Isonzo (Soča) e ad est dal Vallone di Čepovan dove in tempi remoti scorreva un fiume che oggi non c’è più.
L'altopiano è disposto su più livelli ognuno dei quali costituisce una sub-unità; si va da quello più basso rappresentato dal campo carsico di Grgar che un tempo accoglieva un lago, a quelli minori di Zagorje e Ravniška Polje ed infine a quello centrale di Banjšice .
La Bainsizza è un altopiano leggermente ondulato con vista aperta verso sud, nord e ovest. In direzione est si sale gradualmente verso l'altopiano di Lokovška dove si raggiungono le altitudini più elevate (Lašček 1071 m). Qui il territorio è caratterizzato da alture di forma conica ricoperte fittamente da boschi di faggio e carpino e da numerose doline (il comune catastale di Lokovec ne conta in media 45 per km²!). Considerata la natura carsica del territorio, i costi d'acqua superficiali sono rarissimi; inoltre, vista l’estrema permeabilità del terreno, in più borgate sono state costruite delle cisterne per la raccolta dell’acqua piovana.
Le case, costruite su terreni disboscati ma anche in mezzo ai boschi, creano qua e là borgate e villaggi che danno l’idea che la vita sia distribuita, diffusa .
Il paesaggio è plasmato da una natura intatta e vigorosa che offre rifugio anche all’orso ed al lupo. L’altipiano ospita piante tipiche del mondo dinarico, carsico e alpino, oltre a tutta una serie di piante endemiche, cioè quelle che si possono trovare solo in queste zone. Qui crescono molte erbe pregiate, con i cui preparati gli abitanti erano soliti curarsi e sono ancora oggi componenti importanti della cucina locale e delle preparazioni erboristiche.
Un reticolo di strade, carrarecce e sentieri consente di scoprire ogni angolo di questo piccolo paradiso dove si può ancora respirare e vivere lo spirito del tempo che fu.
Dal punto di vista storico l'altopiano è noto per essere stato teatro della decima e undicesima battaglia dell'Isonzo durante la Prima Guerra Mondiale .
Descrizione
Punto di partenza di questo itinerario è il parcheggio nei pressi dell’area ricreativa tra le località di Trušnje, Podlešče e Raven. Qui troviamo anche una tabella con la mappa della zona ed alcune informazioni turistiche, ma solo in lingua locale.
Il percorso disegna un “8” ed il punto di partenza è al centro di questo numero per cui, vista la lunghezza ed il dislivello, lo si può anche affrontare in due giornate, magari sfruttando le strutture (glamping houses) del campeggio DS Camping (per il pernotto) e la Gostilna Žbogar (per riempire il pancino) che si trovano in località Lohke. Sempre in tale località, il Sig. Zdenko Mužič ha allestito un piccolo museo in cui vengono esposte armi e attrezzature adoperate durante la Prima Guerra Mondiale.
L’itinerario si sviluppa quasi totalmente su strade asfaltate ma questo aspetto non intacca minimamente lo straordinario e variegato fascino profuso da questo meraviglioso altopiano.
Iniziamo a pedalare in direzione nord e dopo 200 m svoltiamo a sx in direzione Trušnje. La striscia d’asfalto corre sinuosa in mezzo a splendidi prati . Superata la parrocchiale perdiamo velocemente quota ed superiamo alcune abitazioni facenti parte dell’agglomerato di case di Banjšice. Dopo un tratto in falsopiano la strada inizia a salire in mezzo a prati, orti e pascoli. Lasciata alle spalle l’ultima abitazione, superiamo un tornante a destra e ci immergiamo in una magnifica faggeta dove il muschio “ammorbidisce” i fusti e le rocce su cui è aggrappato .
Dopo una divertente discesa usciamo dal bosco ed incontriamo i primi pascoli nei pressi di Kanalski Vrh, che raggiungiamo molto rapidamente in discesa. Prima di entrare in paese ecco a destra ergersi la chiesetta di Sv. Anton . Superate le prime abitazioni di Kanalski Vrh (625 m) tralasciamo le prime diramazioni a sinistra ed a destra e, subito dopo, svoltiamo a dx. Imbocchiamo così la sterrata che in salita ci porta al lago di accumulazione in cui viene pompata l'acqua durante i periodi di basso consumo e minor costo dell’elettricità. L’acqua così accumulata scende, tramite condotte forzate, verso la sottostante centrale elettrica di Avce. Dal vasto invaso si gode una splendida vista sulla parte nord dell’altopiano e sull’arco alpino .
Ritorniamo verso il paese, svoltiamo a dx ed allo stop svoltiamo a sx in direzione Bate. Pedaliamo su questa bella rotabile che, dopo aver lambito alcuni pascoli, si infila in un bosco misto. Curva dopo curva e questi totalmente in piano usciamo sulla bella piana di Bate . Presso la chiesa parrocchiale, dedicata al rinvenimento della Santa Croce , il vecchio cimitero di guerra ospita i soldati austro-ungarici caduti durante la Prima Guerra Mondiale . Nel 1935 le salme dei soldati italiani che si trovavano in questo cimitero sono state traslate nel Sacrario di Oslavia (Gorizia). Ai lati della piazzetta al centro del paese da segnalare il cippo di chiara origine austro-ungarica con eleganti indicazioni stradali .
Procediamo in direzione Sveto-Podlaka ed affrontiamo mille metri circa di ripida salita che ci porta sulla bellissima piana prativa di Sveto.
Superata quest’ultima località, in prossimità di un bivio con al centro un cippo sovrastato da una colonna , abbandoniamo la principale ed imbocchiamo a dx una stretta rotabile. Dopo un breve tratto in salita, l’asfalto scende e termina nei pressi di un’abitazione; poco prima imbocchiamo a dx una sterrata che, prima in piano e poi in salita di medio impegno, risale le pendici orientali del Veliki Kobilnik. Poco prima della cima (che non raggiungiamo) troviamo un magnifico bosco di pini ed il panorama che si gode verso la piana di Sveto compensa la fatica.
Ritorniamo indietro fino al bivio con il cippo-colonna e riprendiamo a pedalare in direzione Podlaka. Tutt’intorno prati meravigliosi con file di alberi disseminati qua e là . La piana di Sveto è ai primissimi posti nella mia personale classifica dei luoghi più belli attraversati dagli itinerari di questo sito. Dopo poche centinaia di metri svoltiamo a sx seguendo l’indicazione per Banjšice e risaliamo con decisione la collina su cui svetta un’antenna della telefonia mobile. Il panorama che si gode da questa posizione è veramente notevole .
Dopo aver scollinato proseguiamo sulla bella discesa , attraversiamo le località di Krvavec, Breg e Raven e raggiungiamo il punto in cui abbiamo parcheggiato l’auto.
Continuiamo a pedalare in direzione nord. Con pazienza affrontiamo 500 m di impegnativa salita che ci porta a scollinare verso la parte settentrionale dell’altopiano dove l’ambiente, come vedremo, è molto diverso da quello visto finora.
Affrontiamo poco più di un km in leggera discesa, tralasciamo una diramazione a sinistra (da qui usciremo più tardi per chiudere il secondo anello che ci accingiamo a percorrere) ed iniziamo a salire. 300 m più avanti la principale svolta a sinistra in direzione Kal nad Kanalom ma noi procediamo dritti verso Locovec. Sono circa 2,5 km di salita, inizialmente di medio impegno poi meno faticosa. Quando la strada inizia a scendere e poco dopo una tensostruttura per la protezione del sale antighiaccio, imbocchiamo a sx una sterrata che sale per circa 500 m.
La sterrata termina in prossimità di un caratteristico spartitraffico . Riprendiamo l’asfalto, pedaliamo verso dx ed in leggera discesa raggiungiamo la chiesa in località Pri Cerkvi con campanile frontale ed all’interno un grande organo. Sul lato opposto della strada notiamo l’edificio dell'ex canonica dove è stato allestito il "Piccolo Museo del Fabbro". Interessante anche il serbatoio interrato per la raccolta dell’acqua piovana. Poco oltre la chiesa attraversiamo una sorta di piazzetta che separa due abitazioni e svoltiamo a sx .
Un tratto in leggera salita di circa 700 m ci porta a scollinare e ad inoltrarci nella località Lokovec.
Siamo all'estremità occidentale dell'altopiano della Bainsizza, sull'orlo sopra il vallone di Čepovan. Lokovec è il villaggio piú lungo della Slovenia! Qui il mondo è tipicamente carsico, pieno di baratri, doline carsiche (se ne contano in media 45 per km²) e burroni. Graziosi casali, disseminati qua e là, si nascondono all'interno dei boschi di abete e faggio, attorniati da orti coltivati con cura, da piccoli campi, da prati e pascoli.
Il materiale principale reperibile in loco era la pietra che ha favorito lo sviluppo del mestiere dello scalpellino. Le tracce dei maestri di tale arte sono visibili dappertutto ancora oggi: i tipici granai alpini, i portoni ed i pozzi in pietra.
Il mestiere artigianale più sviluppato e diffuso su tutto il territorio era però quello del fabbro, che ha portato il nome di Lokovec fino a Vienna, alla corte dell'imperatore. I fabbri sono diventati famosi con la forgiatura di chiodi, trapani e diversi tipi di lame, la piú nota delle quali è la “favč”, la falce.
In località Dolnji Lokovec è possibile visitare un allevamento di daini e cervi.
Rimaniamo sulla strada principale per circa 6 km. Tratti in piano si alternano a lievi discese. Al bivio dove troviamo le indicazioni per Cepovan e Kal nad Kanalom procediamo dritti in salita verso quest’ultima località.
Superiamo circa 100 m di dislivello su salita di medio impegno (1,5 km circa) e quindi ci immergiamo in una fantastica faggeta dove la rotabile asfaltata inizia a scendere.
Dopo circa 1,5 km di discesa eccoci ad un bivio con varie indicazioni (Most na Soci - Tolminki Lom, Kal nad Kanalom - Cvetrež). Quest’ultima località è la nostra prossima destinazione per cui procediamo verso sx. Dopo circa 250 m di salita troviamo un altro bivio ed andiamo a sx e poche decine di metri più avanti tralasciamo la diramazione di destra e proseguiamo ancora a sx.
Affrontiamo ora un piacevolissimo lungo tratto in leggera discesa che corre sul fianco di una splendida valletta ricoperta da un’altra spettacolare faggeta .
Giunti su una sella prativa tralasciamo la diramazione di sinistra e continuiamo a dx scendendo ripidamente verso il borgo di Cvetrež. Ci fanno da cornice bellissimi e curatissimi prati . Dopo aver attraversato il borgo continuiamo a scendere velocemente e dopo due tornanti incontriamo le prime case di Kal nad Kanalom. Terminata la discesa, allo stop svoltiamo a sx in direzione Kanal.
A Kal nad Kanalom (680 m) troviamo diversi monumenti dedicati alle vittime della Prima Guerra Mondiale ed anche un cimitero dove sono deposti i caduti durante tale conflitto. La grande chiesa parrocchiale dedicata a San Giorgio è stata consacrata nel 1892. L’unico negozio di alimentari ancora attivo sull'intero altopiano si trova proprio in questa località. D’inverno, quando c'è neve, è attiva una piccola pista da sci provvista di impianto di risalita. Da segnalare nei dintorni la cima del monte Lašček (1079 metri), bellissimo punto panoramico da cui si può vedere il golfo di Trieste, i monti Matajur, Canin, Krn e Triglav e l’arco alpino, e l’isolata chiesa di San Tommaso con tetto in ardesia nei pressi della località Koprivišče.
Pedaliamo ora in leggera ascesa per circa 1,5 km. La strada quindi spiana per alcune centinaia di metri per poi scendere verso il borgo di Murovci dove tralasciamo la prima diramazione che scende a destra e proseguiamo dritti infilandoci tra due edifici. Poche decine di metri più avanti ecco un bivio in prossimità di un’abitazione tinta di verde: procediamo dritti-dx. La stretta rotabile svolta subito a dx e aggira un’abitazione che ha uno stile non proprio in linea con l’architettura rurale della zona… Scendiamo per 200 m fino ad un incrocio dominato da un maestoso albero isolato: svoltiamo a sx. Attraversiamo il borgo di Petrovti e pedaliamo su un sinuoso tratto che affianca un curatissimo prato ai margini del bosco .
Una volta giunti allo stop abbiamo chiuso il secondo anello. Svoltiamo a dx ed in leggera e costante salita raggiungiamo la sella dalla quale possiamo nuovamente ammirare lo splendore della parte meridionale dell’altopiano .
Tuffiamoci in discesa e dopo 500 m eccoci giunti al termine di questo “verdissimo” itinerario.