Premessa
La prima parte del presente itinerario si snoda sulle pendici di una delle alture tristemente famose per le battaglie e le perdite umane che purtroppo hanno segnato il territorio di Gorizia durante il conflitto mondiale del 15-18: il monte Calvario-Podgora. Sulla sua sommità svariate lapidi e monumenti testimoniano quelle drammatiche vicende .
Mentre la prima parte del tracciato si percorre pressoché avvolti da una rigogliosissima vegetazione di castagni, robinia, ontano, rovere, la seconda esce allo scoperto e ci accompagnano nella nostra fatica le colline del Collio
, ricoperte da ordinatissimi filari di vite dai cui frutti si ricavano (tra) i migliori vini bianchi d'Italia (o del mondo?). Emblematico il lavoro svolto dall'Azienda Agricola Gravner Francesco in località Lenzuolo Bianco, alle spalle della frazione di Oslavia, dove si è voluto ripristinare l'equilibrio naturale su una parte della collina dedicata alla vite.
Carso 2014+ è il progetto nato dalla volontà della ex Provincia di Gorizia che ha come scopo quello riscoprire il Carso (dallo sloveno kras o krs che significa roccia, pietra) come luogo in cui si fondono elementi unici del paesaggio e della memoria storica legata ai siti che furono teatro della prima guerra mondiale. Alcuni percorsi tematici intendono valorizzare la storia, la memoria e l’ambiente circostante e promuovere un turismo culturale consapevole delle vicende storiche e delle risorse ambientali e paesaggistiche del territorio.


Galleria Fotografica

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Altimetria


Descrizione
Punto di partenza di questo itinerario è il parcheggio del Parco di Piuma-Isonzo che si raggiunge, provenendo dal centro di Gorizia, percorrendo viale XX Settembre, superando il ponte sull'Isonzo e girando a sx; è subito lì, sulla sinistra, vi è anche una pesa pubblica.
Usciamo dal parcheggio, andiamo a sx lungo via Ponte del Torrione e scendiamo fino a un pronunciata curva verso sinistra; qui giriamo a dx seguendo le indicazioni per San Floriano del Collio e Monte Calvario. Notiamo subito a destra il
giardino delle azalee creato dal compianto Sig. Luciano Viatori con la sua straordinaria varietà di azalee, rose, magnolie, rododendri e camelie. In corrispondenza della trattoria Al Ponte del Calvario svoltiamo a sx seguendo l'indicazione turistica "Monte Calvario". Inizia l'ascesa con pendenze costanti e abbastanza facili . Dopo circa 1,5 km la strada spiana consentendo di riprendere fiato. Dopo altri 600 m, in prossimità di una curva secca verso sinistra possiamo soffermarci sulla tomba di Scipio Slataper , lo scrittore triestino morto durante la Quarta battaglia dell'Isonzo nell'azione che portò alla conquista della Quota 188. L'unicità del monumento funebre sta nel fatto che è piuttosto raro incontrare la tomba di qualcuno sul luogo dove effettivamente è morto.
Proseguendo per altri 200 m raggiungiamo un trivio dove svoltiamo a sx per affrontare la seconda parte della salita. Dopo 700 m la strada principale raggiunge il culmine (affronteremo la discesa più tardi) dove imbocchiamo sulla sx una rotabile asfaltata piuttosto ripida
che presenta all'inizio un cartella di divieto d'accesso. Alcune decine di metri dopo il secondo tornante un sentiero sulla sinistra porta al Cippo dedicato ai Volontari Giuliani caduti su questa altura. Proseguiamo sull'asfalto ed in breve giungiamo sulla spianata del Monte Calvario su cui svetta l'Obelisco con, su ogni lato della base, le epigrafi in memoria dei caduti dei vari reparti che hanno tentato di conquistare il Calvario nel primo anno e mezzo di guerra. 5 cippi ricordano i volontari qui caduti.
Dopo un meritata pausa imbocchiamo la mulattiera che passa a fianco della spianata e che porta, percorrendo un bel viale di cipressi, alle
Tre Croci . In questo luogo sorgeva una piccola chiesa con all'esterno tre croci che fu distrutta dai bombardamenti italiani durante il primo conflitto mondiale. Il panorama che da qui si gode sulla città di Gorizia, su un tratto dell'Isonzo, sulla valle del Vipacco e sulle alture che la cingono è notevole .
Torniamo indietro alla spianata dell'obelisco e scendiamo ripidamente fino al cartello di divieto d'accesso. Andiamo a sx e percorriamo tutta la discesa su asfalto in direzione della frazione di
Lucinico. Al termine della discesa, dopo un'abitazione sulla destra incontriamo un bivio: giriamo a dx. Affrontiamo poche decine di metri in salita, "scolliniamo", tralasciamo una diramazione verso sinistra e continuiamo sullo sterrato fino ad un incrocio a T dove giriamo a dx. Ritroviamo nuovamente l'asfalto, affianchiamo il recinto e il cancello della ex polveriera e pedaliamo su questo bel tratto in falsopiano immersi nel verde.
In prossimità di una curva verso sinistra inizia la salita che ci riporta sulle pendici del
Monte Calvario. Anche qui le pendenze non mordono e l'ascesa viene resa ancor più piacevole da 4 tornanti ravvicinati (alzandoci bel panorama ). Dopo circa 1 km di fatica raggiungiamo uno slargo in prossimità di una curva destrorsa dal quale si diparte sulla sx un'ampia strada bianca: prendiamola. Questa splendida parte del tracciato alterna alcuni passaggi immersi nel bosco ad improvvise "aperture" panoramiche. Dopo 200 m ad un bivio teniamo la dx in leggera salita e quindi restiamo sulla principale tralasciando tutte le diramazioni che incontriamo. Dopo circa 1,5 km usciamo dal bosco e rimaniamo sorpresi da un bellissimo anfiteatro ricoperto da sinuosi filari di vite (un vero spettacolo di colori se passiamo di qui nel tardo pomeriggio di una giornata d'autunno). Bello anche il panorama verso le alture alle spalle dei paesi di Mossa, Capriva e Cormons. Attraversiamo questa zona scoperta e all'altezza di una curva verso destra ci immergiamo nuovamente nel bosco dal quale usciamo poco prima di incrociare un'ampia strada bianca. Proseguiamo verso sx e, dopo poche decine di metri, saliamo sull'asfalto, affrontiamo un brevissimo tratto ripido e scolliniamo. Lo scenario cambia completamente: ecco il Collio . Affrontiamo ora la panoramica discesa verso località Valerisce.
Al termine della china tralasciamo la diramazione che si innesta da sinistra e, procedendo verso dx, giungiamo sulla strada comunale che collega le località di Giasbana e Bucuje. Pedaliamo in leggera salita per circa 300 m fino ad incontrare l'indicazione "Giasbana FVG 3" che seguiamo svoltando a sx. Pedaliamo per poco meno di 1 km su un bel tratto in saliscendi molto panoramico
con ciliegi e ulivi che ci accompagnano a lato strada. Quando incontriamo il segnale di precedenza procediamo dritti in salita. La faticosa ascesa (poco meno di 1 km) termina in località Bivio dove, allo stop, seguiamo le indicazioni per San Floriano. Dopo 100 m superiamo l'azienda viti-vinicola Muzic e, subito dopo, imbocchiamo a dx la rotabile che porta in località Asci (cartello con indicazione).
Dopo un breve tratto in piano iniziamo a scendere e dopo circa 200 m abbandoniamo l'asfalto e svoltiamo a sx in ripida discesa su fondo cementato, costeggiando il recinto di un'abitazione. Dove il cemento fa spazio all'asfalto per alcune decine di metri, si apre una bella veduta del
Monte Sabotino di fronte a noi e delle pendici coperte di filari di vite del colle del paese di San Floriano del Collio alla nostra sinistra (noto per il Castello Formentini). Nel punto in cui l'asfalto restituisce il favore al cemento inizia l'entusiasmante discesa verso il fondovalle (vista sull'Ossario di Oslavia ). Terminata la discesa allo stop sterziamo a sx. Pedaliamo per circa 100 m e poco prima del cartello Gorizia barrato abbandoniamo l'asfalto e svoltiamo a dx su ampia sterrata.
Siamo sul mitico "
Macadam", che qualche lustro fa è stato palestra per molti moto-fuoristradisti locali . Per i primi 1,2 km il Macadam alterna tratti in piano a tratti in leggera salita. Pedaliamo costantemente immersi all'interno del bosco in ambiente suggestivo e decisamente selvaggio. Nei successivi 800 m la pendenza si inasprisce e il fondo si fa più dissestato. In corrispondenza di un tornate destrorso il fondo migliora rendendo più agevole la pedalata.
All'altezza del successivo ampio tornante sinistrorso
abbandoniamo l'ampia sterrata e imbocchiamo in salita il tratturo che punta verso alcuni cipressi . Siamo in località Lenzuolo bianco e stiamo entrando in una area privata curata dall'Azienda Agricola Gravner Francesco, nota in tutto il mondo per la produzione di vini da uve fermentate in anfore provenienti dal Caucaso (Georgia), secondo un antico procedimento in cui la tecnologia moderna è quasi totalmente assente. In mezzo alle vigne i proprietari hanno realizzato un bellissimo stagno che ha lo scopo di ripristinare un equilibrio naturale che le coltivazioni intensive e le monocolture tendono a distruggere. L'acqua e gli alberi da frutto richiamano infatti piante, insetti e animali che sono fondamentali per la buona salute dell'ambiente. I nidi artificiali appesi un po' ovunque aiutano gli uccellini ad abitare i vigneti. Continuando in salita giungiamo nei pressi di una piccola altura su cui troviamo alcuni esemplari delle suddette anfore che riposano protette da una magnifica quercia . Invitiamo ad attraversare questo luogo con il massimo rispetto verso l'ambiente ed il lavoro e la dedizione dell'uomo .
Dirigiamoci verso un tabernacolo nei pressi di una casa
immersa tra i vigneti dove svolgiamo a dx per uscire dalla proprietà oltrepassando la catena che limita l'accesso .
Attraversiamo la provinciale Gorizia - Oslavia - San Floriano e imbocchiamo la stretta rotabile di fronte a noi che "separa" le aziende vitivinicole
Primosic e Fiegl. Dopo circa 200 m in piano la striscia d'asfalto scende in picchiata verso il fondovalle (davanti a noi in alto il Monte Sabotino). In prossimità di un'abitazione il levigato fondo asfaltato si trasforma in una dissestata carrareccia che poco dopo si infila nella vegetazione. Continuiamo in discesa immersi nel bosco facendo attenzione a dove mettiamo le ruote. Usciamo allo scoperto poco prima di un casolare abbandonato, percorriamo un tornante sinistrorso e concludiamo la discesa. Superiamo quindi il torrente Piumizza percorrendo la comoda passerella . Siamo vicinissimi all'ex valico agricolo di San Valentino che si scorge a sinistra ma noi sterziamo verso dx.
Percorriamo questa rotabile che attraversa la
località Groppai in impercettibile discesa fino ad un ponte sul torrente Piumizza. Da qui, dopo circa 1 km di discontinua salita, raggiungiamo lo stop dove incrociamo nuovamente la provinciale Gorizia - Oslavia - San Floriano: giriamo a sx in discesa. Attraversiamo il "centro" della frazione di Piuma, superiamo uno degli ingressi del Parco di Piuma-Isonzo, quindi scendiamo velocemente fino allo stop poco prima del ponte sull'Isonzo. Giriamo a dx e concludiamo così questo verdissimo, ovviamente se percorso in primavera/estate, itinerario.